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Vasopressina: un aiuto per combattere i disturbi dello spettro autistico?

In un’intervista a OggiScienza Stefano Vicari, docente all’Università Cattolica e responsabile dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, commenta i due studi clinici pubblicati sull’ultimo numero di Science Translational Medicine , che indagano l’efficacia della vasopressina in una possibile terapia per i disturbi dello spettro autistico.

Il primo studio, diretto da Federico Bolognani, è stato condotto negli Stati Uniti su 223 pazienti adulti in 26 centri clinici per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico. Il secondo studio, di Karen J. Parker, ha coinvolto 33 pazienti, tutti bambini, in cura all’Autism and Developmental Disorders Clinic (ADDC) alla Stanford University.

“Tutto quello che può dare elementi di speranza in questa landa desolata è benvenuto –  commenta   Vicari – contemporaneamente, bisogna anche essere molto prudenti perché la trasferibilità nella vita di tutti i giorni dei risultati ottenuti nei trial clinici va sempre verificata”.

Gli studi più recenti sugli esseri umani hanno dimostrato la capacità della vasopressina di modulare i circuiti neurali coinvolti nell’ansia, nell’aggressività, nell’accoppiamento e negli atteggiamenti sociali. Dal punto di vista metodologico, l’approccio dei due studi è antitetico: nel primo, ai pazienti viene somministrata per via orale una compressa con un recettore antagonista della molecola vasopressina; nel secondo la vasopressina viene somministrata per via inalatoria.

Diversi anche gli esiti: nel primo studio, a un miglioramento delle competenze adattive –  ciò che i soggetti autistici fanno nella vita quotidiana, come comunicano e come socializzano –  non è corrisposto un miglioramento dei sintomi base dell’autismo, cioè la ripetitività dei comportamenti e le abilità socio-comunicative, e si sono verificati anche effetti collaterali gravi. Nel secondo studio, invece,  si è verificato un miglioramento più netto dei sintomi tipici dell’autismo e non vi sono stati effetti collaterali.

Tuttavia il numero molto minore di pazienti  di questo secondo studi o- si trattava infatti di un pilot trial – e il fatto che fossero tutti bambini, “induce –  secondo Vicari –  a una certa prudenza nel valutare l’effetto reale della vasopressina nel mediare gli aspetti sociali”.

Leggi l’articolo completo su OggiScienza

 

L’immagine è tratta dallo speciale “Supporting social behaviour“, in cui sono pubblicati gli studi qui citati.

 

L’autismo e la paura degli abbracci. Una ricerca sul “Journal of Neuroscience”

Circa il novanta per cento delle persone con un disturbo dello spettro autistico manifesta una alterata sensibilità agli stimoli sensoriali: visivi, uditivi e tattili. Un’immagine particolarmente luminosa, un tono alto della voce o un contatto fisico, come un abbraccio, possono scatenare in questi soggetti una reazione amplificata e improntata alla paura.
Quanto l’esperienza insegna e la letteratura scientifica riferisce, ha trovato ora un primo riscontro sperimentale. Secondo uno studio condotto in laboratorio pubblicato sul “Journal of Neuroscience”, l’alterata sensibilità agli stimoli tattili dipende da una ridotta connettività della corteccia somato-sensoriale, l’area del cervello che riceve ed elabora questi stimoli, e da una forte attivazione dell’amigdala, regione cerebrale coinvolta nelle risposte di paura.
Leggi l’articolo integrale su La Stampa del 6 febbraio, riportato da Press-In

Roberto, il giornalaio che chiede ai clienti di avere pazienza

Il Corriere della Sera gli ha dedicato un articolo, con tanto di foto (che riportiamo qui): Roberto, 20 anni, una diagnosi di sindrome dello spettro autistico da quanto ha 18 mesi, ogni giorno serve i clienti nel suo chiosco di giornali, a Napoli.

Nella foto mostra un cartello, che ha scritto aiutato dai genitori e dalla sorella e  che ogni giorno espone davanti alla sua edicola: “Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi  un po’ di tempo. Imparerermo a conoscerci. Grazie mille”.

E i clienti, si legge nell’articolo, aspettano pazienti, anche se nel chiosco di Roberto l’attesa è a volte un po’ più lunga che altrove. Ma la rapidità non è tutto: i modi garbati e un sorriso gentile possono valere molto di più.

Vedi l’articolo del Corriere della Sera del 13 febbraio

“L’arte risveglia l’anima” al Museo tattile di Ancona. 6^ tappa, con alcune interessanti novità

C’è una nuova, importante tappa per la mostra itinerante  L’arte risveglia l’anima, che ha già attraversato 5 città tra cui Milano ospite, da aprile a giugno dello scorso anno, delle Gallerie d’Itailia (ne avevamo parlato qui).

Con i suoi ventiquattro artisti, la mostra è approdata al Museo Tattile Statale Omero di Ancona, dove resterà visitabile dal 26 gennaio fino al 23 febbraio, arricchendosi anche di una installazione di Roberta Biondini dal titolo “Te mi temi tocca me (opera a consumo rapido)”. L’opera della giovane artista, allieva dell’Accademia Carrara di Bergamo, arricchirà la mostra dello stile interattivo specifico del Museo, attraverso una serie di terrecotte da toccare e consumare col tatto.

Si aggiungono al percorso espositivo anche disegni e terrecotte di giovani marchigiani nello spettro autistico, lavori nati all’interno del progetto Sensibilmente, attivato dal Dipartimento Educazione del Museo Omero in collaborazione con il Comune di Ancona dal 2016 al 2018.

Al fine di promuovere i temi dell’accessibilità museale, sviluppare competenze e valorizzare la neurodiversità, le associazioni promotrici della mostra, insieme al Museo Omero, terranno inoltre il corso di formazione “Musei Arte Autismi” rivolto ad educatori museali e specializzati.

Il 29 gennaio alle ore 17.30 è prevista una visita guidata alla mostra per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, gli insegnanti di sostegno, gli educatori dedicati all’autismo, i familiari di persone con disturbi dello spettro autistico.

Domenica 3 e 10 febbraio alle ore 10-13 e 16-19 lo staff del Museo Omero accoglierà le famiglie con bambini con spettro autistico con percorsi e giochi studiati appositamente per far vivere al meglio l’esperienza museale.

Ingresso gratuito.

Per informazioni e orari 

Il sito del progetto

Nella foto: Carlo Giovannelli, I colori dell’anima, 2016

 

Autismo e analisi del movimento: uno studio dell’IRCCS Medea di Bosisio Parini

Non sono solo le abilità sociali e comunicative ad essere compromesse dai disturbi dello spettro autistico: circa l’80% dei bambini nello spettro autistico presenta infatti difficoltà motorie di varia natura, che incidono sulla qualità della vita e sullo sviluppo sociale. Inoltre, se è vero che questi disturbi sono caratterizzati da grande eterogeneità, proprio lo studio del movimento potrebbe indicare anomalie comuni, da sfruttare come marcatori diagnostici precoci.

Si inserisce in questo filone di ricerca uno studio dell’IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lecco), condotto in collaborazione con l’Università Milano Bicocca e il Politecnico di Milano, pubblicato in questi giorni dalla rivista «Frontiers in Psychology».
I ricercatori – guidati da Alessandro Crippa, psicologo ricercatore presso il Laboratorio di Psicopatologia dello Sviluppo dell’IRCCS Medea -, hanno indagato le differenze motorie tra bambini con disturbi dello spettro autistico e bambini con sviluppo tipico, servendosi  del sistema GRAIL (Gait Real-time Analysis Interactive Lab: una piattaforma che integra un sistema di analisi del movimento e del cammino su tapis roulant e un sistema di realtà virtuale immersiva. Si tratta di una novità, a livello internazionale, in un campione di bambini con un disturbo del neurosviluppo in età scolare.

Ne sono emerse lievi atipie del cammino nei bambini con disturbi dello spettro autistico, quali una minor forza applicata a livello della caviglia e una diversa postura dell’anca e del bacino durante il passo.
I dati preliminari del progetto – che ha coinvolto 130 bambini con disturbi dello spettro autistico, 100 con sviluppo tipico e 60 con ritardi dello sviluppo – sono stati presentati il 23 novembre scorso a Bosisio Parini, durante il convegno internazionale Disturbo dello spettro autistico e anomalie del movimento. Un possibile biomarcatore?
Lo studio è frutto della ricerca finalizzata Neurological Perspectives on Motor Deficits in Autism Spectrum Disorders (“Prospettive Neurologiche rispetto ai deficit motori nei disturbi dello spettro autistico”), il cui obiettivo generale è l’individuazione di un gruppo multimodale di marcatori (comportamentali, neurofisiologici e genetici) associati alle anomalie motorie presenti nel disturbo dello spettro autistico.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Associazione La Nostra Famiglia – IRCCS Medea (Cristina Trombetti; Angela Erma),ufficio.stampa@lanostrafamiglia.it.

 

Autismo: le nuove linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità

“Un terzo delle persone autistiche sono non verbali ed e’ una condizione cronica. In Italia manca una prevalenza esatta e non si conosce quale sia l’impatto socio economico del disturbo. Un dato importante per stabilire la qualità dei servizi”.
Da questo gap è partito L’istituto Superiore di Sanità per elaborare ex novo due Linee Guida, una per i bambini e gli adolescenti, l’altra per gli adulti. A “governare il processo” è il coordinamento dell’Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, istituito nel 2016.

Maria Luisa Scattoni, coordinatrice dell’Osservatorio, intervenendo al convegno sugli autismi nell’Universita’ ‘La Sapienza’ a Roma, ha dato alcune anticipazioni sui circa 13mila questionari distribuiti in ognuna delle tre aree geografiche prescelte per l’analisi: Lecco, Monza e Brianza; Roma e provincia; Palermo e provincia. “È il primo studio italiano che ha preso in esame le certificazioni degli uffici scolastici regionali dei bambini di 7-9 anni”, ha sottolineato Scattoni.

I disturbi dello spettro autistico si configurano come “una problematica seria e l’Iss punta sulla formazione, la consulenza e il controllo dei servizi. Nel 2015 e’ stata ratificata la prima legge sull’autismo ma senza fondi- ricorda la studiosa- .Il governo ha poi stanziato un fondo per l’autismo di 5 milioni di euro per ogni anno. I primi 10 milioni sono stati dedicati alle attività presenti nella legge”.

Diciotto mesi il tempo stimato per la realizzazione delle nuove Linee Guida, con una novità: “Le raccomandazioni verranno elaborate e messe online immediatamente. “Speriamo di avere la prima entro marzo 2019”, ha commantato Scattoni.

Per approfondire

“Storie di bimbi favolosi che non la danno vinta ai problemi”: un libro molto speciale

È attiva su Produzioni dal Basso, storica piattaforma italiana di crowdfunding, la campagna di raccolta fondi a sostegno del progetto Storie di bimbi favolosi che non la danno vinta ai problemi. Un progetto speciale, realizzato da giovani autistici o con altre forme di disabilità cognitiva che, nonostante i problemi, ce l’hanno fatta, riuscendo a far sbocciare il proprio talento.

Riuniti nell’associazione ‘La Matita Parlante’ e accolti nella sede di Papero Editore a Piacenza, questi ragazzi lavorano a libri per l’infanzia, pannelli per musei, articoli per il web e tanto altro ancora, mettendo a frutto le proprie capacità di scrittura e disegno e superando ogni giorno i loro limiti per trasformare la passione in lavoro.

E ora hanno deciso, insieme, di affrontare una sfida ancora più grande: scrivere un libro che racconti le storie di chi, superando i propri problemi, è diventato un esempio per tutti.

L’idea si ispira a un caso di successo come  Storie della buonanotte per bambine ribelli, il libro di Elena Favilli e Francesca Cavallo che racconta con piccole fiabe illustrate le vite di donne che nonostante le difficoltà di un mondo ancora oggi così maschilista sono riuscite a trasformare i loro sogni in realtà.
Storie di bimbi favolosi che non la danno vinta ai problemi racconta infatti di un’atleta come Bebe Vio e uno scienziato come Stephen Hawking, un musicista come Ezio Bosso e un compositore come Beethoven, un velista come Ambrogio Fogar, una pittrice come Frida Kalho, una poetessa come Alda Merini, un pilota come Alex Zanardi…

Ognuna delle storie raccolte nel libro è una vicenda di coraggio che merita di essere raccontata, letta e presa come esempio. È possibile prenotarne una copia su Produzioni dal Basso e farsela spedire direttamente a casa. sarà possibile regalare il libro anche per Natale.

Maggiori informazioni sulla campagna e sulla possibilità di prenotare una copia del libro sono disponibili sul sito di Produzioni dal Basso https://www.produzionidalbasso.com/project/storie-di-bimbi-favolosi-che-non-la-danno-vinta-ai-problemi/

 

“Be Kind”, un viaggio gentile tra le diversità

È stato proiettato oggi al cinema Anteo di Milano (ingresso solo a inviti) in occasione della giornata mondiale della gentilezza, e sarà replicato il 16 novembre a Roma, il 20 a Bologna e il 21 a Firenze Be Kind – Un viaggio gentile all’interno della diversità, un film autoprodotto e diretto dall’attrice e regista Sabrina Paravicini e da suo figlio Nino Monteleone, un bambino di 12 anni a cui è stato diagnosticato a 2 anni e mezzo un autismo infantile che si è poi trasformato in Sindrome di Asperger.

Sette mesi di lavorazione senza mai saltare la scuola, presentato come evento speciale  alla Festa del cinema di Roma, dopo il debutto ufficiale alla 64ma edizione del Taormina Film fest, dove ha ricevuto una menzione speciale da parte della giuria. Nino in questo film si racconta e fa parlare tante persone che vivono una diversità ma che hanno felicemente superato i propri limiti: Giulia, 20 anni, nata con la sindrome di Williams. Sarah, attrice siriana e musulmana. Valerio, non vedente atleta di judo che si sta preparando alle Paralimpiadi del 2020. Gianluca, compositore al servizio delle neuroscienze. E tanti altri. Incontra anche personaggi famosi, come lo scrittore Roberto Saviano e l’astronauta Samantha Cristoforetti.

Il tutto, con semplicità, leggerezza e uno sguardo acuto, capace di guardare tra le pieghe delle cose. Lo sguardo di Nino.

Per approfondire:

Articolo SIR

Intervista Marie Claire

 

PIA: la piattaforma integrata per l’Autismo che aiuta la condivisione di informazioni e buone pratiche

Una piattaforma web a disposizione di genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico, dei loro insegnanti, educatori e operatori sociosanitari,  che facilita e attiva la collaborazione e la condivisione di buone prassi tra famiglie, operatori socio-sanitari e galassia della scuola. Uno strumento prezioso, che è il risultato del progetto P.I.A. – Piattaforma Integrata per l’Autismo – promosso dall’ASL CN1 in collaborazione con Fondazione Torino Wireless e CSP Innovazione nelle ICT , con il contributo della Compagnia di San Paolo, presentato a Torino lo scorso 30 gennaio

La piattaforma consiste di due componenti: la prima prevede un database di obiettivi e di attività che possono essere utilizzate per il trattamento precoce del bambino con autismo in ambulatorio e nei suoi contesti di vita (famiglia e scuola) e un sistema di monitoraggio dei risultati; la seconda, contiene moduli informativi per genitori, insegnanti e operatori sociosanitari, format per la realizzazione di corsi di prima formazione per insegnanti e genitori e la traduzione di moduli formativi on-line.

A questo link un approfondimento della notizia

Auticon arriva in Italia. E cerca esperti di informatica con disturbo dello spettro autistico

 Dopo Germania -dove è nato – Francia, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti, il gruppo Auticon arriva i Italia. Azienda sociale che impiega esclusivamente adulti con autismo come consulenti IT e offre servizi di consulenza informatica ai propri clienti nei settori dell’industria e dei servizi, Auticon impiega attualmente più di 150 consulenti con autismo. Sono ora aperte le selezioni per la nuova sede di Milano.

Tutte le informazioni nel comunicato stampa.

 

 

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