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Ledha e Uniti per l’Autismo: in Lombardia manca  la presa in carico dei maggiorenni

Nel mese di ottobre 2018 LEDHA -Lega per i diritti delle persone con disabilità e Uniti per l’autismo  hanno condotto un’indagine presso le 27 ATS e le ASST della Lombardia e negli Irccs Besta e Policlinico di Milano. Obiettivo, conoscere le modalità di implementazione di quanto previsto dalla legge 15/2016 in merito alla presa in carico globale e continuativa delle persone con disabilità adulte che richiedono un forte sostegno, a partire dalle persone con disturbi dello spettro autistico.

Tutt’altro che positivo. il risultato: nel report finale della ricerca, che analizza i risultati dei quastionari somministrati ai centri, “l’unico dato ricorrente è la presenza in ogni Asst di un servizio di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza”. Questi servizi, però, soffrono di una drammatica carenza di risorse  a fronte di bisogni e richieste crescenti. Quando le persone con disabilità complesse o autismo arrivano al compimento del diciottesimo anno d’età “la situazione si complica e si varia. Le sigle e gli interventi presentati sono molto diversi fra loro e l’unica parola che possa rendere questa situazione è ‘frammentazione’.

“A oggi in Lombardia non è ancora garantito il diritto alla presa in carico di tutte le persone con disabilità complesse, in particolare se adulte -commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA-. I dati raccolti confermano quanto ci viene riportato dai racconti delle persone e delle famiglie coinvolte che non sanno ‘dove sbattere la testa’. Ci troviamo di fronte a una carenza che è di carattere organizzativo e riguarda la mancata previsione di un servizio analogo alle Uonpia, dedicato alle persone adulte.

 

Sul sito di Ledha il testo integrale della ricerca e il testo della lettera inviata a Regione Lombardia.